La perfezione dell’amore, racchiusa in un cubo, in tanti cubi. Una figura perfetta il cubo, semplice, con parti uguali, con bordi regolari, colori definiti. Ma l’amore è veramente solo questo? Si può racchiudere tutto in una definizione precisa per un concetto così elevato, come elevati nella loro vita sono Gloria e Marco? Da quando sono salito a bordo di questa “nave”, ho solcato un mare che mi ha cullato. Un mare d’ amore che mi è stato trasmesso da Gloria e Marco attraverso Giannino e Daniela, Loris e Emanuela, rispettivi genitori, e poi gli amici/amiche, le cugine. E la cosa particolare, è che sono stato (in un certo senso) chiamato, (da chi ?!), non li ho cercati io. Ho iniziato a scorgere sguardi, sorrisi, lacrime accompagnate da una speranza viva e presente.
Questo spettacolo parla dell’Amore, nella sua accezione di scelta, che ancora oggi sussurra di dire non “se” ma “si” a vivere nel presente, un rapporto di vera condivisione, come hanno e continuano ad essere Gloria e Marco. Non importa chi tu sia, e cosa tu stia vivendo. Essere l’uno per l’altro, per tuo marito/moglie, per un amico, per un parente, la possibilità di una scelta buona e giusta è l’ingrediente per vivere ogni giorno con benevolenza. E quanto bene c’è bisogno nella tua vita personale?
Il teatro non dà risposte, ma “prospettive” personali che ognuno può decidere di vivere secondo la propria sensibilità. Se fosse solo che una singola gradazione busserà a te spettatore che stai leggendo, vuol dire che il cubo apparentemente perfetto sta trovando la sua giusta dimensione dentro il tuo cuore, ove risiede la vera perfezione.
Con rispetto
L’autore
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